La Bomba Atomica, la sfida Nucleare
Da Nostradamus la moderna chiave di lettura (1984) pg. 46-47-48-49-50
Quali altre armi sono descritte nelle Centurie? Era davvero impensabile la loro comprensione e individuazione nell'arsenale bellico di un secolo fa?
Forse, oggi, ogni possibile invenzione è già stata ampiamente illustrata, così si è reso facile l'individuazione di altri prodigi e strumenti fantascientifici descritti sin dal XVI secolo.
Abbiamo osservato, nella lettura delle quartine profetiche, che il contenuto è sempre ordinato, i sensi sono in sequenza, ogni parola della profezia equivale ad un'immagine contenente il messaggio.
Non abbiamo dati incomprensibili, bensì logici e sufficientemente raccolti per stimolare qualsiasi studioso o scienziato.
Queste letture ci offrono un'esperienza parziale che va poi considerata in rapporto a tutte le altre informazioni delle Centurie. Riunire il maggior numero di presagi aiuterà a raggiungere altri sensi e ad intuire la proporzione della Sapienza che il veggente ha voluto trasmettere ai posteri.
La combinazione che man mano risulta ci sprona verso un sempre più vasto controllo, verso una ricerca positiva?
È tracciato, nelle Centurie, il balzo nucleare?
Sin dai tempi più antichi, l'uomo ha adorato nel fuoco il segno soprannaturale caduto sulla Terra. Eppure è soltanto la combinazione di un gas con un altro che produce il fuoco: si direbbe una ingenuità quella antica adorazione, eppure l'uomo semplice aveva sentito che nel fuoco c'era tuttavia qualcosa che sorpassava il potere umano.
Nel mito greco è Prometeo, che ruba agli Dei Olimpici il Fuoco e lo porta sulla terra, ma subirà per questo una terribile condanna.
Dietro questo mito e dietro la terribile punizione del semidio, si avverte un altro dono, un altro fuoco celeste che spinge i nostri cervelli irrequieti sempre più avanti nell'ipotesi. Il termine «fuoco celeste» (in greco uranos=celeste) all'improvviso rivela ciò che l'uomo ha saputo carpire ancora una volta al cielo, all'uranio.
Ed ecco scaturire l'evento più fantastico che domina da un quarantennio gli avvenimenti umani:
Al Sole Levante un grande Fuoco si vedrà
Clamore e bagliore verso l'Aquilone attendente
Entro il rotondo la morte e crisi (to crash) si udrà
Per la spada di fuoco, la fame mortale li attende.
(2-91)
Sarà visto/osservato un grande Fuoco nel paese del Sole Levante.
Il Sole ed il Fuoco «si vedrà»: vi è un gioco di indicazione geografica per il Giappone, ma tale duplicità già attesta l'eco delle due esplosioni atomiche, il clamore assordante unito al bagliore infuocato che sale verso l'Aquila d'Acciaio (Enola Gay) che sgancia e osserva l'evolversi del fenomeno.
Entro la sfera infuocata danza la morte; si udrà lo scoppio, il crollo, lo sgretolarsi d'ogni cosa. La causa è la spada di fuoco che semina ancora morte; la fame attende i sopravvissuti al disastro.
Rimane un enigma come non un solo uomo che abbia letto le Centurie, di fronte a questa profezia così tremenda, non abbia immaginato neppure in lontananza l'evento!
Sembrerebbe la disfatta dell'immaginazione o di quanti non sanno oltrepassare i limiti convenzionali del possibile.
Dobbiamo essere invece pronti all'inaudito, ad individuare con meticolosità tutti i possibili avvertimenti.
Quante quartine riservano nel futuro una minaccia analoga?
Ecco un altro esempio:
Sarà lasciato il Fuoco Vivo e la morte celata
Entro orribili globi, l'epode espaventevole
Di notte la città navale in polvere lasciata.
La metropoli a fuoco, il nemico favorevole (alla resa).
(5-8)
Solo questa ultima profezia è stata commentata e riferita alle due esplosioni atomiche sul Giappone, ma non ci si è accorti del riferimento esatto: della precedente quartina (2-91) Sole Levante.
Vi è invece forte preoccupazione di carattere metalinguistico che la prima parola della quartina «Sera» (in inglese evening) sia un evento riferito alla regione il cui nome nasconde in alcune lingue appunto il significato di evening. L'arma nucleare è stata fatta esplodere alle prime ore dell'alba (al sorgere del Sole) in Giappone (Sol Levante), mentre qui vi è un'indicazione notturna, una contrapposizione di sensi che non va dimenticata (poiché vi è un paese il cui nome è appunto Vespero, tramonto, sera).
Passeremo in rassegna nelle pagine del futuro (capitolo V) gli aspetti inquietanti delle svariate armi belliche descritte dal veggente.
È nuovamente il mare, la profondità degli Oceani a richiamare l'attenzione dei nuovi mezzi navali: d'Europa rotta partirà congiungendosi in prossimità Rocca dell'isola sottomarina, d'Artom(ica) flotta la falange prenderà l'Ombelico del mondo... (2-22).
È nel mare la forza finale del gioco tra le grandi Potenze, quando le guerre convenzionali sulla terra saranno troppo dispendiose.
Quando entro il pesce di ferro e(t)lettro infermato
Fuori uscirà chi peggio farà la guerra
Avrà per il mare la sua flotta ben corazzata
Apparendo in prossimità della Latina terra.
(2-5)
Gli scafi d'acciaio azionati da una nuova fonte energetica.
L'energia racchiusa richiama alla mente le pile nucleari, il controllo della reazione atomica ideata appunto da Fermi: l'elettro(ne) infermato, controllato, limitato dallo scienziato italiano. È lo sviluppo, dal Nautilus in poi, dei sommergibili nucleari, ma è il segnale della guerra dei nervi tra le potenze che si contendono il dominio degli Oceani.
Il progresso tecnologico contrapposto tra USA e URSS porterà sui mari la realizzazione delle macchine da guerra più sofisticate.
Secondo la lettura metalinguistica, il primo termine della terza riga Aura/avrà è voce fonetica per Aurora (in sanscrito Aus, Us) indicante sia la città dell'Aurora (mitica Albalonga/Roma) sia la terra dell'Aurora, in sanscrito US-U.S. (United States) che avranno nel mare (par-mer/parme, in latino = scudo) l'arma/lo scudo di una flotta «ben corazzata».
Analoghe indicazioni appaiono in altre quartine, con l'esatto nome delle armi difensive. La rivalità navale si giocherà quindi in prossimità delle coste dei paesi Latini, Europa e Centro America (Cuba, Messico, Nicaragua...).
Il dato principale di tale profezia è che risulta inevitabile la guerra che si farà, e peggio per chi ne uscirà battuto. Vi è ancora un gioco iniziale del termine Hors/fuori e Horso/Orso (URSS) sovietico che uscirà fuori dai suoi confini «qui pis fera la guerre» ossia: Fuori l'H (dell')Orso che peggio d'alcuno (altri) farà la guerra. (Peggio in inglese: worse).
In Latino vi è un avverbio di moto a luogo: quorsus (cela nuovamente l'Orsus/Orso) indicante verso dove, verso quale luogo? Verso quale peggior conflitto fuoriesce l'Orso? In che direzione? Sono le risposte che troveremo nelle quartine del Futuro nel capitolo V.
Ci accorgeremo che la nostra immaginazione è regolarmente scavalcata dal genio del profeta, in tutte le circostanze che fornirà per inquadrare gli eventi futuri.
Vi è ancora un altro quadro concernente la lunga moratoria delle sperimentazioni nucleari e della Bomba all'idrogeno di questi nostri decenni.
Allora che si vedrà i due Licorni (Liocorni)
L'UNO in basso, l'Austre (Ostre) sollevante
Al centro del Mondo, la Colonna sino ai Bornei
Involerà il Nuovo (Novo) raggiante (irradiare).
(7-43)
Riappare l'accostamento, come in varie altre quartine, con un animale mitico: lo usano tutti i profeti, anche San Giovanni nell'Apocalisse utilizza l'idea del Corno per indicare la potenza, la forza che abbatte, infrange.
Il corno, secondo la leggenda, possedeva strabilianti virtù terapeutiche e magiche, il corno dell'unicorno è simbolo, secondo il celebre Bestiarie du Christ, di prosperità e di benessere.
L'Unicorno ha fama di essere un animale inafferrabile e la sua potenza indomita può essere resa docile solo dal grembo d'una vergine fanciulla.
L'espressione «La Spada dell'Unicorno» simboleggia l'arma della invincibilità. Immaginare sulla scena del mondo lo scontro tra due Unicorni o Liocorni significa raffigurare l'antagonismo tra le due forze più potenti in campo terrestre.
Ogni Potenza vuole sovrastare l'altra, per aumentare ed espandere se stessa. Il termine Lio-Corno ci riporta al senso astrale corrispondente al Fuoco, quindi corni di fuoco nelle profondità della terra, in basso, e corni di fuoco sollevanti in cielo. Sono gli esperimenti atomici che le grandi potenze hanno condotto, sino al centro del Mondo, nelle viscere della Terra, ed agli estremi limiti dei Poli come ai limiti del Borneo (Oceano Indiano e Pacifico).
La Colonna di fuoco che si invola, fugge nel cielo in un Nuovo o NOVA Stella raggiante.
Il termine pilier/colonna richiama la visione del fungo nucleare ai limiti del potere distruttivo, che tuttora sfugge ad ogni controllo da parte degli scienziati. Vi è quindi, nel termine, l'idea della liberazione e della fuga di una immensa energia: le radiazioni. L'idea del nuovo radiante (sole) non è distante dalla nuova realizzazione della Bomba a Neutroni (Neut nuovo).
Riappaiono due termini di confronto l'UNO e l'AUTRE (austre, Oster).
È interessante nella metalinguistica decifrare nel termine Oster non solo il significato di Orient (EST), ma in latino OST equivale ad esercito, ostro oltre essere il nome di un vento che spira da Oriente è un aggettivo poetico per Rosso (il colore ostrum, porpora estratto dalle ostriche) quindi la somma semantica dice: il Rosso esercito d'Oriente, oppure il vento dell'Esercito Rosso d'Oriente/contrapposto all'Uno (United).
Poiché le nostre interpretazioni non sono assolute, ma soggette alla verifica, è opportuno esporle lasciando al tempo ed ai posteri il compito di constatarne la Veridicità.
Oggi, di fatto, siamo noi a constatare quali pericoli la tecnologia rappresenti per la vita umana su questo pianeta, semmai sfuggisse al controllo.