La locomotiva descritta da Nostradamus (da Nostradamus moderna chiave di lettura pg. 34)
Mentre Leonardo, con i suoi meccanismi, cercava di sfruttare ogni forza meccanica del vento o dell'acqua, Nostradamus nelle sue Centurie dettava la soluzione della prima macchina che «il carbone (the car/carbon) bianco, dal nero sarà/farà bollire prigioniero (chiuso) e fatto condotto al compressore (tombereau). Il Moro Cammello-Cavallo sopra piedi retrattili. Allora il prototipo filerà/il pantografo, l'antenna. (4.85).
Leonardo invano cercò la soluzione energetica per far muovere i suoi carri e le sue macchine. Nostradamus, con efficace sintesi, descriveva quello che più tardi si sarebbe realizzato.
Ogni termine usato nella quartina anticipa la macchina: il Car-Bon. Buon Carro spinto dal Carbone nero che il Bianco Vapore bollito «chauffé» pressato, scaldato come nella Caffettiera. Il condotto di metallo che schiaccia (Tomber) comprime l'aria del Pistone e della Camera d'acqua (Chameau). Ogni termine rivela un componente tecnico come Le Chameau, che richiama la Camma ruotante, mossa dalle aste, stantuffi retrattili per poter velocemente correre...
Nascerà il mostro Vapore, prodigioso e rapido ruoterà (sulle strade ferrate) Il Grande Fumaiolo al suo tempo più piccante. (5.20)
Il Gibboso mostro vapore paragonato al Cammello del deserto è un'immagine poetica che non finisce di stupirci!
Sappiamo quanto sia stata importante per la rivoluzione industriale, e non solo, l'invenzione del primo mezzo di locomozione azionato da una energia controllata. Distanze immense ridotte, città e paesi collegati, vantaggi commerciali... insomma il passaggio dalla società agricola a quella industriale!
Da Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Locomotiva
Il primo a riuscire a far muovere un veicolo su rotaia grazie alla forza del vapore fu l'inventore inglese Richard Trevithick, che nel febbraio 1804 costruì la prima locomotiva a vapore funzionante per la miniera di Pennydarren in Galles.
La macchina di Trevithick era semplice e spartana, una semplice caldaia in ferro con un camino posto presso la bocca di caricamento del carbone. Il vapore veniva convogliato ad un cilindro verticale, al lato opposto del camino, che trasmetteva il movimento ad un asse motrice tramite un semplice biellismo. La caldaia era capace di una pressione di circa 2,8 chilogrammi per centimetro quadrato, ed era dotata di una valvola di sfogo per le sovrappressioni.